venerdì 1 novembre 2013

Gli ultimi lavori e salutiamo Che Passo!

E quindi è passato anche qesto mese...
30 giorni sembrano tanti, ma tra chiacchiere, pranzi, escursioni e lavori ti volano via che neanche te ne accorgi, anzi in realtà il 30 ottobre abbiamo anche festeggiato i 30 mesi di viaggio! Dopo il post di settimana scorsa, questo lo dedichiamo ai lavori svolti qui a Che Passo! Tenendo sempre come lavoro fisso l'accoglienza dei sempre più rari camminatori/pellegrini che passano sul sentiero di Francesco che porta ad Assisi, e l'ormai consueta attività di cucinieri durante i corsi.

Cominciamo con l'esplorazione dei dintorni qui in Val Tiberina, dato che i camminatori/pellegrini domandano sempre come è il percorso, in una giornata ci siamo messi in cammino pure noi verso Pietralunga che è la tappa successiva a Candeggio sulla via per Assisi.  Nell'autofoto il passaggio a Pieve de' Saddi. Un bel giro di 30 km con 2 o 3 cambi di vallata e relativi dislivelli.

Un'altro giorno invece ci siamo messi sul sentiero a ritroso scendendo verso Città di Castello, attraversando dei bellissimi boschi ed alcuni borghi abbandonati.

Pueblo ci precede nei boschi sottostanti il podere di Candeggiolo, per capirne la morfologia e la flora. La presenza di vecchi terrazzamenti sta ad indicarne il precedente utilizzo agricolo.

Candeggiolo prima e dopo le pulizie di autunno. Diciamo che in alcuni casi il decespugliatore è mooolto comodo, sopratutto contro i rovi che, se si tratta di lasciare un terreno abbandonato, svolgono un'ottima funzione di copertura, mantenimento dell'umidità ed arricchimento del suolo.

Foto a 270° dei tre edifici: Torre, stalla e casa lunga, dalla piazzetta centrale che una volta era sicuramente l'aia del borghetto.

Dopo il passaggio di Roberto con il decespugliatore e la rimozione di qualche alberello cresciuto negli ultimi 50 anni, finalmente si riesce ad apprezzare la casa principale in tutta la sua lunghezza, ed a riconoscerne le successioni di ampliamento.

Intanto anche nell'orto a Candeggio abbiamo realizzato una piccola stradina anti fango con sassi, pietre e macerie trovate qua e la nel terreno, spacciandola poi per un ritrovamento di antichissima strada romana.

Ecco l'orto pronto per affrontare l'inverno. Dato che era stato quasi lasciato andare a selvatico si è reso necessario questo inusuale intervento con cartoni per soffocare le erbe spontanee non proprio gradite. Tra il cartone e la paglia abbiamo messo dell'ottimo letame caprino, già ben maturo, preso da un amico di Michela e Roberto.

Questa spirale di argilla costruita dalle formiche durante lo scavo delle gallerie sarà stata fatta per catturare l'energia dell'universo o solamente perchè risulta una forma naturale e comoda per riporre le macerie degli scavi secondo la dimensione della formica che porta il grumo?

Così stamattina, dopo aver salutato tutti, ci siamo messi in viaggio verso la trentacinquesima tappa a Passignano sul Trasimeno, presso l'associazione Panta Rei, dove eravamo passati per una brevissima visita esplorativa lo scorso luglio e dove ci aspetta la raccolta delle olive...

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